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lunedì 27 agosto 2012

Ottimizzare un blog nell'era del social

Come si ottimizza un sito oggi? Costruire dei backlink validi, con anchor text ricche di parole chiave della coda lunga che siano semanticamente correlate al topic del blog sembrava essere il passo essenziale, fino a poco tempo fa: quasi una condizione necessaria e sufficente per avere successo. Tuttavia il tempo sta dimostrando che le politiche SEO prendono una direzione sempre più orientata agli utenti, e stabiliscono che quello che conta, in prima istanza, è l'identità dell' autore degli articoli che ai lettori piace, nel lungo periodo, avere come punto di riferimento,

Non a caso una delle linee guida aggiornate per la qualità dei siti di Google, che ho riportato e tradotto sul mio blog, riportava domande come:
  • L’articolo è scritto da un esperto o entusiasta che conosce bene l’argomento, o è per natura più superficiale?
  • Il sito è un’autorità riconosciuta su questo argomento?

Questo aspetto legato all'identificabilità dell'autore delle pagine sembra sostanzialmente essere legato alla necessità di ridurre considerevolmente il numero di content farm realizzate da anonimi, ed è stato ufficializzato dall'utilizzo del tag rel="author" che consente di certificare un proprio sito mediante una sorta di "scambio di link" con il proprio profilo personale di Google Plus.

In seconda istanza bisogna senza dubbio considerare l'apporto determinato dai social network: il buzzing di un link all'interno di un contesto sempre più variegato, sia esso "chiuso all'esterno" come Facebook o aperto a Google come Twitter, permette di far pervenire i messaggi più disparati ai propri contatti in pochissimi click. Sfruttando i meccanismi di LinkedIn oppure di Google Plus, inoltre, l'attenzione è posta non tanto sui contenuti quanto sulle categorie di utenti: in questo modo possiamo far pervenire offerte promozionali o la nostra potenziale link bait soltanto a chi "ci segue", e non genericamente agli "amici". I publsher automatici basati sui feed RSS, ovvero quelli che inviano i link al blog sulla base dell'aggiornamento del feed RSS, sono da considerarsi una pratica valida se effettuata con moderazione, facendo capire che dietro la pubblicazione c'è un utente reale con bisogni, necessità, debolezze ed umanità. Questo si ricollega ad un concetto più generale di trust - o fiducia - nel brand: non più marchi intoccabili che stanno in alto e nessuno osa contraddire, bensì entità reali (magari definite da opportuna semantica) che vivono la propria essenza di discussione con i propri fan e momenti di critica, sperabilmente costruttiva.

Ovviamente in tutto questo discorso rimangono validi tutti i principali apporti della SEO tradizionale, ad eccezione dell'ormai surclassato PageRank, ormai un semplice specchietto per le allodole.

Un elenco dei principali fattori SEO e della relativa terminologia è disponibile a questo indirizzo: salvatorecapolupo.it

venerdì 4 maggio 2012

Approfondimenti su Google Panda e Penguin

In ambito SEO gli argomenti più discussi a partire dal 2011 sono stati senza dubbio: Google Panda e più recentemente, Google Penguin. Due varianti sul tema che ricordano pressappoco la stessa cosa: non fare building selvaggia di backlink, pensare sempre prima ai contenuti e solo dopo all'aspetto promozionale. Clicca su questo link (per il Pinguino) e su quest'altro (per Panda) per saperne di più - faccio il bravo e non uso ancore contestuali, visto :-) ?

sabato 31 marzo 2012

Considerazioni sul site-value

Moltissimi siti permettono di calcolare il "site-value", il che significa che voi inserite il vostro URL principale e questi portali vi mostrano:
  • età del dominio;
  • qualità dei link interni;
  • valore monetario del sito;
  • alexaRank, PR, ecc..
Ad esempio una scheda informativa di un sito web  di SiteValueCalculator.com vi offre:
Le site info non sono altro che title e description della home, mentre gli index data sono vari parametri pubblicamente disponibili ed aggregati nella pagina, che non offrono per la verità un vero e proprio valore aggiunte (alcune cose come il PR, ad esempio, pur essendo un numero intuivo non implicano assolutamente nulla in termini di rank). Gli stessi backlink, ad esempio, sono del tutto ingannevoli e non dovrebbero essere considerati in alcun modo - ci sono altri modi per trovare i propri backlink attivi. Questo è tipico dei siti nati da poco, quindi non fatevi distrarre da questo tipo di analisi, spesso del tutto fuorvianti, e pensate sempre alla qualità del vostro sito e dei contenuti che offrite.

In definitiva il site-value è un qualcosa che rimane puramente di facciata, e che è più probabile che abbia un qualche significato per siti molto, molto anziani (almeno 10-12 anni vita).


Link: lavoro a Milano