sabato 16 maggio 2015

Trovalost.it, il nuovo trova-offerte dedicato all'hosting

È stato da poco inaugurato il servizio trovalost.it, un portale di comparazione offerte che presenta VPS, hosting dedicati, condivisi. Il nome è stato fortemente brandizzato dall'inizio, richiamando al tempo stesso "trova l'hosting" senza abusare in keyword stuffing come già fatto da molti servizi simili. Il sito in questione è all'insegna della semplicità e praticità d'uso per l'utente, ed è compatibile sia con i browser tradizionali che con quelli mobile: il tutto grazie all'innovativa tecnologia di ZURB, il framework HTML responsive ed open source.

Visitando il sito in questione sarà possibile trovare l'hosting più economico per voi: al momento le offerte non sono molto numerose, ma saranno progressivamente aggiunte al sito. È stata da poco aggiunta una sezione di recensioni dei migliori hosting, e la sezione blog è stata completamente rinnovata e ristrutturata.

venerdì 3 aprile 2015

WordPress più snello, ecco alcuni suggerimenti per farlo

Un solo dato di fatto: il vostro sito in WordPress è lento da fare schifo.  Non sarà agevole trovare i punti di rallentamento del nostro sito ma un tentativo, per gradi, possiamo farlo anche da soli.



Ci sono tre aspetti da verificare separatamente, uniti all'analisi del tool di Google per effettuare i controlli sulla velocità di caricamento delle pagine, che pero' vanno considerati soltanto in maniera indicativa e non per forza presi alla lettera.

Il tool di verifica in questione è il seguente:
https://developers.google.com/speed/pagespeed/insights/
mentre le cose da verificare sono le seguenti.

Punto 1: usi un Name Server (NS) o un DNS?

Per quanto non sia una regola generale, se possibile è meglio usare i DNS (quindi configurare i domini con record A e/o CNAME): l'uso di NS per quanto sia più veloce e semplice è spesso più lento, il sito risolve in più tempo mentre col record A questo succede molto meno. Provate a cambiare questa configurazione per capire meglio se si tratta di un possibile improvement alla velocità del sito.

Punto 2: eliminare i colli di bottiglia nel codice PHP

Un modo molto sicuro per velocizzare Wordpress consiste nel togliere di mezzo i punti di rallentamento dovuti ad accessi consistenti al database, ad esempio me diante WP_Query. Se possibile, su alcuni hosting si può ridurre l'impatto di queste chiamate con una tabella di cache che riduca il numero di query necessarie a visualizzare la pagina.

Punto 3: ottimizzare il database

Non è sempre vero, anzi è pure una mezza leggenda urbana, che togliendo plugin di mezzo il sito vada più veloce: non c'è logica dietro questo ragionamento, salvo casi molto particolari. Spesso le ottimizzazioni serie passano per azioni specifiche sul database MySQL, cosa che può fare solo personale tecnico specializzato. Uno dei plugin di ottimizzazione del database che potete usare è WP Optimize, a prova di imbranati e newbie.

Punto 4: verificare che l'hosting sia ben configurato

Tutti gli hosting web commerciali vi diranno che è tutto ok e che se ci sono problemi è solo colpa dei vostri siti: ma dobbiamo crederci davvero. A volte cambiare hosting è soltanto un toccasana, quindi a mali estremi provate a valutare questa ulteriore possibilità. Sul sito cherisposi.it ad esempio sono riuscito a velocizzare notevolmente la velocità di caricamento andando ad impostare meglio alcune cose riguardanti la versione di PHP installata, e soprattutto rimuovendo i plugin di troppo.

Ovviamente non finisce qui: per maggiori informazioni potete leggere i miei due articoli sull'argomento:
Velocizzare WordPress, alcune tecniche
WordPress lento, come risolvere
e l'interessante approfondimento di Stefano Corradini su Webhouse:
Come velocizzare un sito in WordPress

giovedì 19 marzo 2015

Diventare SEO specialist oggi, come e perchè imparare

Per imparare da soli l'ottimizzazione dei motori di ricerca si possono percorrere diverse strade: molto del materiale che si trova online non è troppo affidabile, in effetti, per cui è necessario fare attenzione a quello che si legge e non dare credito al primo che passa.

Livello base. Dovreste conoscere: il markup HTML (diffidate da chi lo chiama linguaggio: PHP e Javascript sono linguaggi, HTML è solo un formato), come funzionano e si gestiscono i siti (FTP, MySQL, cPanel, ...), come aprire un blog in Blogger oppure in WordPress, come creare link all'interno di un articolo. Leggi anche: installare WordPress su un hosting Più in là dovreste essere a vostro agio con l'uso di forum, con il saper porre gli argomenti su Quag ad esempio, come usare correttamente google ed essere familiari con gli operatori di ricerca. la conoscenza di WordPress è indispensabile anche se, di fatto, non sempre è necessaria. Il SEO di base deve conoscere a menadito il web ed i suoi "trucchi" per l'uso di base. A questi livelli, ovviamente, è impossibile parlare di essere un SEO vero e proprio, perchè bisogna ancora fare molta esperienza e capire soprattutto le logiche editoriali e di marketing dei siti: cosa li fa guadagnare? Perchè agiscono in un certo modo?

Livello intermedio. Da qui in poi dipende soltanto da voi e dalle vostre capacità: chiedete, testate le tecniche di link building, provate a posizionare il vostro sito inizialmente usando soltanto contenuti validi o markup di qualità. Per porre domande sulla SEO e ricevere risposte sensate, si può provare a consultare la community di Quag che è molto attiva nel settore della SEO: l'hub SEO è frequentato da molti professionisti che sapranno certamente darvi una mano. Provate a posizionare un sito di e-commerce e capirete che le difficoltà maggiori stanno lì, in molti casi: come risolvere? Cercate esempi di link building e provate a replicarli sul sito che vi interessa, ovviamente usando la vostra creatività e se possibile variandoli dagli originali, per evitare di creare link che potrebbe creare chiunque che di solito valgono poco per il posizionamento. Imparare ad usare gli strumenti di Google come il Webmaster Tools ed Analytics, e provate a capire bene sia come misurare un risultato di una campagna di marketing che capire "perchè un sito dovrebbe mettere un link al mio". Il SEO intermedio deve padroneggiare questi strumenti e riuscire a posizionarsi su Google prima su query di ricerca molto lunghe, poi progressivamente più brevi.

Per provare a migliorare i vostri skill potete seguire un corso SEO (online, offline o di persona) come quelli proposti da Madri Internet Marketing.

Livello avanzato. Imparate a trattare i backlink, a fare guest post in modo intelligente ed a trovare tecniche "fuori dal comune" per ottenere link in ingresso. Potete anche leggere gli articoli di Moz (ad esempio quello di Shepard sui miti SEO) e cercare di capirci qualcosa in più su SEO Theory (in inglese) oppure sul (molto) più agevole TagliaBlog, che spesso traduce articoli inglesi di interesse per gli italiani. Fate molta pratica, soprattutto, che al di là delle letture è fondamentale, su query di media-alta concorrenza, su settori molto ostici - come adult o giochi online - e cercate sempre di misurare i vostri risultati in maniera coerente e comprensibile mediante SEOPanel e Webmaster Tools.

Per diventare un SEO specialist ci sono molti corsi disponibili, tra cui quelli di Madri  Webmarketing Experience che in genere sono ben considerati anche dalle aziende.

domenica 25 gennaio 2015

Gioca gratis a centinaia di videogame!

Se state cercando giochi gratis sul web getfreegames.org è la risposta: su questo nuovo sito, da qualche tempo rimesso in piedi e rinnovato, sarà possibile giocare a vari browser game suddivisi per genere. All'interno del sito troverete anche le istruzioni per accedere in modalità multiplayer e per installare i plugin necessari ad alcuni di essi (per quelli 3D ci vuole il plugin di Unity3D: scarica il webplayer).

Tra i giochi recenti più curiosi si segnalano Pig parking e Snap The Shape.

domenica 3 agosto 2014

I siti scompariranno: invenzioni post-apocalittiche o realtà?

L'evoluzione di un mercato digitale complesso

Il mercato dei siti web è in evoluzione: ma come stanno cambiando le cose negli ultimi anni? I siti web tradizionali scompariranno?

I siti stanno davvero per scomparire?

Secondo quanto riportato da MarketingInBocconi, appare plausibile (forse un po’ provocatoriamente) che circa 2018 i siti web tradizionali smettano di esistere.

Fermo restando che si tratta di un qualcosa di inesatto dal punto di vista anche solo tecnologico, bisogna capirsi per bene sui termini e non fermarsi a considerazioni troppo “di pancia”.

Questo per una serie di ragioni che sembrano avvalorare la cosa:
  • i social occupano una parte preponderante delle nostre attivita’

  • molta gente non sa usare altro che Facebook e capisce poco, o nulla, Google;

  • qualcuno arriva ad azzardare un concorrenza diretta tra Google e Facebook, ed alla luce di questo sembra che il social network blu tenda a vincere (ad es. banale si pensi: le notizie sono riportate sempre più dai nostri contatti, a discapito di feed ed aggregatori di news vari);

Possibile evoluzione (realistica)

In realtà i siti scompariranno sul serio: ma solo alcuni tipi di siti.

In cinque anni c’è da aspettarsi che Google valorizzi sempre più la qualità nei risultati, per cui i siti web raffazzonati, poco professionali e fatti male, in due parole, finiranno per scomparire sul serio massimo nell’arco di un’altro paio d’anni. Ma il processo sarà poco lineare, molto graduale e peraltro sarebbe ingenuo pensare che “tutti i siti di qualità saranno in prima pagina”: molta gente dovrà tenere duro, le consulenze SEO – su cui dovrei aprire una parentesi ma sorvolo – saranno sempre meno roba da pivelli e sempre più da reali professionisti.

Del resto tutti i siti muoiono presto o tardi, cosi’come sono morti simbolicamente quelli anni 90, ed esattamente come a breve si parlera’ piu’ di mashup che di veri e propri siti, mentre i portali fai-da-te alla 1&1 prenderanno, piaccia o meno, il sopravvento. Il mercato dell’hosting web, fatto da prodotti come quelli di Aruba, Pop.it o OVH, rimarranno secondo me a coprire le esigenze di un mercato destinato a non scomparire

Procedura di trasferimento di un dominio in tre passi

Come trasferire un dominio "fai da te"

Se vuoi cambiare provider, dovrai seguire una procedura ben precisa che riguarda, in momenti diversi, il database (se il tuo sito ne ha uno), il DNS del sito ed i file PHP/HTML/ASP ecc. che vengono utilizzati dallo stesso. La procedura è stata descritta di seguito nelle sue tre fasi salienti, per dettagli potete chiedere informazioni nei commenti.

Effettua il dump del tuo database

Questa operazione salva post, pagine e impostazioni personalizzate del tuo CMS. Tramite PHPMyAdmin puoi effettuare l'operazione di dump semplicemente accedendo all'interfaccia del tuo vecchio provider (cPanel), cliccando sull'icona del software web in questione (accederai mediante browser), selezionando il database, cliccando su "Esporta" e salvando il file con estensione .sql che ti sarà generato.

Cambia i DNS del tuo sito

Fai puntare il tuo sito al nuovo hosting: dobbiamo distinguere in questa fase hosting da dominio: il primo fornisce il supporto fisico per file, database e quant'altro, il secondo è semplicemente la tecnologia che rende visibile e fa funzionare il nome del sito. La procedura di trasferimento dominio in questa fase serve esattamente a far puntare correttamente il nome pubblico del sito (miosito.it) affinchè vada sulla corretta locazione fisica, ovvero l'indirizzo IP fornito dal provider a cui stiamo passando. Solitamente questa procedura consiste nell'aggiornare le zone DNS da cPanel del sito con l'indirizzo a cui ci stiamo trasferendo, in modo che vengano riconosciute dopo un tempo variabile.

venerdì 1 agosto 2014

Generatore automatico di teorie del complotto

Il complotto che ti è stato assegnato è il seguente:
Genera un altro complotto oppure...

FATE GIRARE!1!!1!!